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La Sodexo dei lager per migranti anche ad Alba nelle mense comunali
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Si legge nel programma della festa
Interculturale 2010 di Alba: “Giovedì 27 maggio pranzo
equosolidale, per gli alunni delle scuole dell’obbligo di Alba,
promosso dalla Coooperativa Quetzal e dal servizio ristorazione
Sodexo S.p.A, presso la Mensa Comunale”

Ci stupiamo che il nome di
quest’azienda figuri al fianco di associazioni ed enti che
promuovono l’interculturalità
ed il consumo etico.

Cos’è la Sodexo S.p.A. ?

SODEXO S.p.A. dalle mense per bambini
al cibo marcio per i migranti

Sodexo può essere definita la più grande multinazionale della
ristorazione al mondo. Gestisce il business degli approvvigionamenti
alimentari riguardanti tutti i momenti della civiltà
tecno-capitalista, dall’istruzione, al posto di lavoro, alla casa di
riposo. Sodexo si occupa di sfamare, ovviamente in modo molto
differenziato, il top manager dell’alta finanza, l’operaio in catena
di montaggio, il soldato al fronte, il reietto macinato dalla società
e digerito nel carcere; passando per i tentativi di munirsi di una
facciata presentabile attraverso programmi a sostegno degli affamati
del sud del mondo.

In Italia Sodexo è stata identificata come responsabile della
gestione del servizio mensa dei Centri di Identificazione ed
Espulsione (C.I.E.) di Milano e Roma. Luoghi sicuramente più simili
a veri propri lager che non a centri di accoglienza. Maxi gabbie
costantemente presidiate da esercito e forze di polizia e gestite
dalla Croce Rossa. Lager in cui finiscono persone con la sola colpa
di non avere il giusto pezzo di carta nel giusto momento. Quelli che
chiamiamo clandestini, e consideriamo al pari della spazzatura. Lager
in cui i migranti hanno documentato pestaggi, stupri, situazioni
igieniche deplorevoli, psicofarmaci occultati nel vitto, vermi e
scarafaggi nel cibo. Lager da cui, se non ci si suicida prima, si
viene espulsi per via aerea spesso in stati diversi dal proprio di
origine. Attualmente ce ne sono 13 in Italia, il più vicino ad Alba
si trova a Torino in Corso Brunelleschi.

I rapporti di Sodexo con il mondo della privazione della libertà
e la sua volontà di lucrare sui luoghi di “stoccaggio e
smaltimento delle eccedenze umane” travalicano la semplice
fornitura di cibo. Sodexo si occupa di approvvigionamenti alimentari
nei luoghi di detenzione in Francia, Australia, Cile, Spagna, Italia,
Portogallo e Olanda, ma ancor più esplicitamente detiene Kalyx,
servizi per la detenzione del Regno Unito. Questa industria, pioniere
della carcerazione privata, si occupa da più di vent’anni di
mercificazione della privazione della libertà. Attualmente Kalyx
gestisce tutta la gamma immaginabile di apparati carcerari: dalla
prigione, al centro di detenzione ed espulsione dei migranti (in
inglese migrants removal centers), fino ai centri per il post
scarcerazione e il cosiddetto reinserimento.

La carriera di
Sodexo nella speculazione sulla privazione della libertà ha origini
antiche e radicate. La compagnia nata nel 1966 a Marsiglia, divenuta
in breve leader della ristorazione alberghiera, navale e scolastica,
dal 1987 ha intrapreso un preciso e cosciente percorso. In occasione
di un proficuo contratto con il governo francese per la gestione
delle mense carcerarie, Pierre Bellon, fondatore della compagnia e
tuttora presidente emerito, dichiarava: “Ero solito occuparmi di
affari con gli hotel, ma con le carceri si può garantire un tasso di
occupazione del 100% ”.
Quindi che Sodexo gestisca la mensa di
un centro di detenzione per migranti in Italia, non è un caso, ma la
precisa e consapevole volontà di una multinazionale che da decenni
comprende il valore aggiunto della privazione della libertà in tutte
le sue declinazioni. La compagnia è anche il maggior azionista di
CCA (Corrections Corporation of America) leader mondiale insieme a
Geo Group dell’industria della detenzione privata nel mondo.
Fabbrica, banca, guerra, prigioni e lager per migranti… non si
lasciano scappare neanche una delle peggiori espressioni di autorità
e Capitale.

Le attività di Sodexo, oltre a diverse azioni e
sabotaggi in Italia e Francia, hanno esposto la compagnia a numerosi
boicottaggi che hanno coinvolto nei soli Stati Uniti oltre 60
università e altre istituzioni. Anche in Australia gli studenti di
molti atenei si sono mobilitati per cacciarla dalle loro mense. Oltre
agli affari con eserciti e centri di detenzione, a suscitare campagne
contro la multinazionale anche le critiche sulla qualità dei regimi
alimentari proposti nelle mense scolastiche per bambini, denunciati
per esempio nel film
“Super Size Me” ed in un documentario del
2004, trasmesso dalla televisione britannica, in cui venivano resi
pubblici gli scarsi standard igienici di un’azienda controllata dal
gruppo, la Tillery Valley.
Ma giustamente, la maggior parte delle
campagne contro Sodexo si concentra sugli affari che la

multinazionale fa su guerre e centri di detenzione. Ad aziende che
operano in questi settori gli introiti non mancano mai, gestire la
mensa in un luogo di reclusione forzata permette a Sodexo, di gestire
cibo con scarsa scelta e qualità, a fronte di una lauta ricompensa,
con
statata la chiara difficoltà di non accettazione da parte
dell’utente recluso. Inoltre non vi è davvero nulla di etico nel
servire pasti a persone private della libertà.

Ad Alba la gestione della mensa
comunale è appaltata a Sodexo S.p.A., e gli viene offerta anche
l’opportunità di far buon viso a cattivo gioco, attraverso la
partecipazione al “festival interculturale”.

Consideriamo corretto che associazioni
ed enti che hanno preso parte all’organizzazione di questo evento
interculturale, (confidando nel fatto che sino ad oggi ignorassero il
comportamento immorale di questa azienda) ora, se lo ritengono,
assumano pubblicamente una posizione chiarificatrice a riguardo dei
rapporti con Sodexo S.p.A. e della loro opinione a riguardo di questa
azienda.

Inoltre per tutti coloro che desiderano
far sentire la propria posizione per quanto riguarda la

presenza della Sodexo ad Alba, sono
riportati qui di seguito alcuni contatti utili:



Ufficio Mensa comune di Alba

Via Fratelli Ambrogio
Tel. 0173 –
441974


Ripartizione servizi sociali Alba

Via General Govone 11
Tel. 0173 –
292247
Fax. 0173 – 440202

e-mail: servizi.sociali@comune.alba.cn.it

Sodexo Italia S.p.A. Sede di Alba

Via
Della Liberazione 3
Tel. 0173 – 361873


Ufficio assistenza scolastica comune di Alba

Tel. 0173 – 292240

e-mail: mensa.scolastica@comune.alba.cn.it


Sodexo Italia S.p.A. Sede regionale Rivoli (TO)

via Tagliamento 9b

Tel. 011 – 9572760

e-mail: sede@sodexho-it.com


servizio clienti

Tel. 02 – 38057580

e-mail: customer@sodexhopass.it


Cosa sono i C.I.E. (Centri di
Identificazione ed Espulsione)

In Italia esistono dei Lager, eppure
molto poco si sa su di essi. I Cie sono luoghi più inaccessibili e
quindi meno documentabili delle carceri, come si vive e cosa accade
al loro interno ci è possibile saperlo soprattutto grazie ai
contatti che alcuni militanti antirazzisti sono riusciti a stringere
via telefonica, e non solo, con i detenuti. All’interno dei centri,
infatti, agli immigrati è concesso l’utilizzo del cellulare (benchè
senza fotocamere). Nonostante il divieto, diverse foto e video
realizzati clandestinamente dai prigionieri sono riusciti ad uscire
dai centri e ad essere divulgati e resi pubblici su internet.
Moltissime sono in tutta Italia le mobilitazioni antirazziste che si
stanno opponendo a questi luoghi di reclusione, e dura è la
repressione che lavora contro questi movimenti. Per descrivere
efficacemente la vergognosa realtà dei C.I.E. non basterebbe un
libro, qui sotto è presentato il percorso di legge che ha portato
questi frutti. Si fa invito a tutti ad informarsi con i propri mezzi
tramite internet, è possibile trovare moltissime informazioni a
riguardo delle ingiustizie, violenze, e diverse situazioni di questi
lager ad esempio tramite www.autistici.org/macerie

– Legge Martelli 1990 – introduce per
la prima volta il concetto di espulsione per un immigrato.

– Accordo Schengen 1995 – ratifica la
nascita dei centri di detenzione per immigrati in seguito
all’adozione di politiche migratorie in sede comunitaria.

– Legge Turco-Napolitano 1998 – viene
approvata dal governo di centro-sinistra (con anche l’unanimità dei
deputati di Rifondazione Comunista presenti) e prende il nome
dall’attuale Presidente della Repubblica; istituisce i CPT (centro
di permanenza temporanea) stabilendo un tempo massimo di permanenza
all’interno di tali strutture di 30 giorni.

– Legge Bossi-Fini 2002 – riduce le
possibilità di entrare regolarmente in Italia legando il permesso di
soggiorno al contratto di lavoro; allunga il tempo massimo di
permanenza nel cpt a 60 giorni. Se entro questo tempo il detenuto non
viene rimpatriato e’ rilasciato con l’obbligo di abbandonare il
paese; se non lo fa entro 5 giorni scatta il reato di clandestinità
e l’arresto.

– Decreto legislativo 28-01-2008 – il
governo Prodi istituisce i CARA (centri di accoglienza richiedenti
asilo)

– Primo pacchetto sicurezza (approvato
luglio 2008)
– introduce l’aggravante di clandestinità per gli
irregolari che compiono reati, e militarizza i CPT con l’utilizzo
dell’esercito che deve presidiare questi siti i quali cambiano il
proprio nome in CIE (centri di identificazione ed espulsione).

– Pacchetto sicurezza 2009 – in un
delirio securitario che colpisce le libertà di tutti, il secondo
Pacchetto Sicurezza si accanisce contro gli immigrati irregolari con
misure di ogni tipo (introduzione del reato di clandestinità,
carcere per chi affitta ai clandestini…) e prolunga il tempo di
permanenza nei CIE fino a 6 mesi, secondo la legge-quadro europea che
ha nel frattempo portato il limite massimo di detenzione a 18 mesi.

Per fare rete: controogniCIE@inventati.org

A presto iniziative

Parte dei testo è stato reperito tramite informa-azione.info e 400colpi.org

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