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La crociata contro la gioventù
Categories: Idiosincrasia

Da sempre i tiranni e le loro corti han
voluto per se le puttane e la castità per il popolo. Per se fare
l’alba in locali alla moda sorseggiando bollicine francesi e
fiutando la polvere di Colombia e per la populatio una televisione
fino alle undici un letto e un lavoro dalle sei alle 19 e via a
rotazione. Che cosa pia questo voler tenere per se il peccato…
evitarlo agli altri…
Alla populatio le chiappette delle
veline, ma dentro la teca televisiva. Al satiro di Arcore, primus
inter pares, i cunilingui (lingue intra cunei inguinali) dal bel vivo
mentre a lui guardone settantenne scendono copiosi rivoli di bava dai
lati del sorrisone sintetico. Un’epidemia di sexomania? In realtà
le orge di sesso e cocaina sono da sempre un corredo della politica.
Il fallo un instrumentum di potere, una leva su cui poggiare per
muovere le persone al proprio vantaggio. Riferì la Ariosto di come
all’ingresso della casa di Previti gli invitati dovessero
accarezzare l’enorme membro di una statua che rappresentava il
fascino potere del padrone di casa. Una cazzocrazia fatta di vecchi
libidinosi che in forza del loro appartenere a una casta
ipergarantita si ingurgitano tra l’altro il futuro di quei giovani
la cui carne interessa loro solo in quanto oggetto di atti di
libidine e (carne) da cannone d’un economia precarissima da parte
lavorativa.

 

Il “corpo di Cristo” viene posato
nelle fauci del mostro, del vecchio perverso e libidinoso. Non si
ribella alla laida cavità. Non gli svelle la lingua né gli
necrotizza gli intestini. Lui lo divora, lo trangugia, ne fa feci: è
la “paga” per aver promesso di finanziare con soldi pubblici le
scuole cattoliche private (Articolo 33 della Costituzione della
Repubblica: “L’arte e le scienza sono libere e libero ne è
l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali
sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e
i gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed
istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”), per aver
puntualmente fatto da scudo alle orride pratiche pedofile del clero.
Nelle perversioni ci si incontra e si trova pace e intendimento.
Nella continua, costante forzatura e violazione della Costituzione
che preda la cosa pubblica rendendola privata. Banditi fra i banditi,
fuori dalla legge non per ideali che la vogliono superare in meglio
ma per gli istinti predatori che vogliono le ricchezze che si
vogliono di tutto appropriare che vogliono placare il desiderio di
culetti da latte di fiche di orge.

 
Persi nella gola del drago, nel delirio
del vampiro, nello scontro finale che sta combattendo contro la
morte, nel lungo doloroso travaglio dal quale nascerà la sua morte.
Ma è ancora lontano il tempo in cui si lascerà andare,
riappacificandosi con l’esistenza. “O vivo io o tutti morti
insieme a me”, è ciò che pensa ancora adesso. E ogni uno
esperimenta la sua decadenza, la sua vecchiaia non rassegnata, il suo
voler andare contro la natura e le stagioni della vita. Ogni uno è
chiamato a compatire ed è contagiato dal delirio dell’essere
abominevole. Ma è forse tutto un sistema, un tempo, una serie di
ritmi e di geometrie che ormai oltre la crisi è entrato nei nebulosi
notturni che stanno laddove si continua a continuare senza senso e
senza significato.

 

 

   

 

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