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Perché votare legittimando un governo che ci è nemico?
Categories: Idiosincrasia

Un
governo si rivela nemico del popolo quando rinuncia ad edificarne la
cultura, ad elevarlo moralmente e spiritualmente, a liberarlo. Un
governo nemico è quello che non pone come suo obiettivo la
costruzione della coscienza di una possibile liberazione. L’unica
estetica di cui un popolo lavoratore può appropriarsi a giusto
titolo è l’estetica rivoluzionaria. E l’unica sua anima è
sociale. Tutto il resto non può che essergli estraneo. Quando viene
privato delle energie che potrebbero liberarlo subisce un furto
(“chiunque non lavori per liberarsi lavora per chiudersi in
prigione”). Quando viene costretto a non essere sociale viene
svuotato della sua anima, accecato e legato alla macina che perpetua
la sua schiavitù.

 

I
frutti avvelenati della macchina del consenso borghese vengono
offerti ai giovani. Presi uno per uno, sedotti dal miraggio di una
vita comoda e agiata dimenticando gli altri, anzi mettendoli sotto,
prevaricandoli. Ma quale valore può avere aver imparato a godere le
arti, o vivere in un ambiente estetico se lo spirito è sordo alla
difficoltà, alla pena di chi vive una vita indegna? Se la coscienza
non indica un obiettivo buono per tutti?

L’esclusività è tutto ciò che si desidera adesso. Escludere
altri da ciò che si vuole per sé. Diventare “principi” e
dimenticare la fatica e le paure. Rifondare un’aristocrazia di
eletti.

Ben
poca cosa è vivere per il lavoro sognando un guscio una casa per la
propria molle schiena. Ben poca cosa è la piccola vita di chi pensa
alla sua stretta famiglia.

L’attuale società è una macchina antisociale che rende ogni uno
un’isola in guerra con gli altri, in vece di aprire chiude in celle
di invidia e di rancore.

Questa
è un’arma contro i poveri, un’arma che nel suo stesso essere è
pregna di una violenza velenosa, una violenza mortifera infinitamente
peggiore di quella che fa sangue.

 

 

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